After-Afterhours!

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Li avevo lasciati sul palco dell’Arena del Mare al Porto Antico di Genova a settembre, ed eccoli di nuovo. Altra veste, altra cornice, altro “sound”.
Gli Afterhours non stancano mai, sarà per la loro capacità di non ripetersi e di aggiungere sempre qualcosa di nuovo al proprio show, sarà perchè Manuel col passare degli anni migliora come il vino, sta di fatto che sabato 21 febbraio al Teatro Ponchielli di Cremona (quasi sold-out) la band ci ha regalato uno spettacolo emozionante e coinvolgente. Splendido il contrasto “teatro settecentesco-rock alternativo”, nel quale Manuel e compagni si sono sentiti perfettamente a proprio agio.

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Il concerto ha goduto della libertà di non avere scopi promozionali. Nessun nuovo disco da vendere, solo la voglia di ripercorrere e rivisitare i grandi successi del proprio repertorio, giocando con il pubblico e mischiandosi ai fans in platea per cantare Non è per sempre, recitando brani di Gramsci e Ginsberg, senza sermoni politici o altro. Solo musica.

Pubblico infiammato con Ballata per piccole iene, Il sangue di Giuda, Riprendere Berlino, che accanto alle più leggere Baby fiducia e Bianca fanno della serata un mix di poesia e rock duro, con sonorità di un altro mondo e chitarre suonate con l’arco.
Notevole il nuovo batterista Stefano Pilia.

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Grandi assenti Quello che non c’è e Voglio una pelle splendida, ma non si può certo dire che con quasi 3 ore di musica il pubblico sia rimasto a bocca asciutta. Solo tanta voglia di bis…
Alla prossima!

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