Hotel: dalle stelle alle stalle…

“Ma chi ce lo fa fare?”

Me l’ha chiesto la mia amica-collega R., rannicchiata accanto a me in un lettone matrimoniale fatiscente, all’una di notte circa, mentre ascoltavamo il marito della proprietaria della pensione in cui alloggiavamo russare ed emettere versi suini dalla stanza accanto…Impossibile dormire…

Spesso quando si va a lavorare fuori dalla propria città, le spese di alloggio sono a carico degli sventurati musicisti, costretti pertanto a cercare luoghi economici di ogni tipo per non sforare con le spese.
Di solito se si viaggia con amici e colleghi si divide la stanza in 2, 3, 4 e talvolta anche 5 persone per spendere meno… Cosa che si rivela drammatica quando la stanza è divisa fra ragazze, costrette (e questo è il vero dramma) a condividere un solo bagno.
Così mentre una si fa la doccia, l’altra si lava i denti e la terza espleta i propri bisogni fisiologici, il tutto con una disinvoltura che farebbe impallidire anche i maschi meno pudici.
C’è poi il fattore “bagagli”. Avete una vaga idea di quanta roba si portino dietro le donne in trasferta, anche per un solo week end??
Provate ad immaginare la valigia per una settimana o addirittura, come nel caso del Festival di Sanremo, per un mese! Ho conosciuto una ragazza che per un mese fuori casa aveva una valigia (e non piccola) soltanto per le scarpe!
Le stanze diventano pertanto gironi infernali di decolletè, stivali, creme idratanti, phon, vestiti di lustrini, piastre per capelli e cosmetici vari…
La promiscuità a cui ci si abitua non ha limite. Con varie colleghe ci è capitato di alloggiare in un ostello in cui, a causa di un evidente problema fognario, era possibile monitorare la frequenza delle funzioni intestinali delle vicine di stanza, grazie ad inquietanti affioramenti nel nostro water!
Ma basta riderci su…
Come quella volta che il gestore di una pensione mi accolse in mutande…Inutile dire che dormii lì una sola notte, dietro alla sentenza di mio marito “Piuttosto che farti tornare in quel posto paghiamo un hotel a 5 stelle!”. Ovviamente ciò non avvenne ed io feci la pendolare per diversi giorni…

E pensare che la gente talvolta si immagina i musicisti accolti in grandi hotel di lusso, con cocktail di benvenuto e schiere di camerieri pronti a portarti la valigia in camera e ad esserti di aiuto in qualsiasi occasione…
L’unica volta che ciò avvenne fu qualche anno fa a Torino, in occasione di un concerto con un quartetto in cui io ero l’unica donna (privilegio più unico che raro)… Fui alloggiata in un hotel diverso dai miei colleghi, per mancanza di posti.
Era un hotel a 4 stelle, con una bella facciata liberty, avvolto dalle piante e con un’aria di grande pace e tranquillità. Ovviamente sauna,piscina ed una sala colazione da urlo…
Quando il taxi si fermò lì, pensai che avesse sbagliato indirizzo!

Comments
  1. tumma | Rispondi
  2. Paola Siragna | Rispondi

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