Tempo libero

Sono nella settimana di pausa da Parma…
Il che significa che, a dispetto di neve, freddo e batteria della macchina completamente andata, sono riuscita a tornare a casa (con un ringraziamento al vicino di casa parmigiano che ho simpaticamente tirato giù dal letto alle 7,30 di domenica mattina per collegare la mia batteria alla sua…)

Fino all’ultimo non sapevo se sarei partita in macchina o in treno, per cui ho dovuto optare per un bagaglio essenziale e lasciare a Parma la bicicletta (che, detto per inciso, mi è stata utile tanto quanto l’attrezzatura da corsa…)

Curioso che nonostante il bagaglio risicato non abbia potuto rinunciare alle mitiche scarpine nuove che ho già messo ripetute volte (e già rovinato sulle scale di casa…). Ah, ho anche portato con me il violoncello, non tanto perchè avessi intenzione di studiare (o meglio,l’intenzione l’avrei anche avuta, ma se è per questo è da anni che ho pure l’intenzione di mettermi a dieta, invece…), ma perchè ormai è un pezzo di me, lasciarlo a Parma sarebbe stato come lasciare lì un arto, no vabbè, diciamo un pezzo di arto (che so, il migliolo sinistro)…

Comunque il punto è: cosa fa una musicista a riposo?
Dopo aver tolto gli addobbi natalizi (era ora!), ripulito la casa da cima a fondo e fatto la spesa (lasciare la casa in mano ad un uomo, benchè ordinato, significa tornare e trovare la polvere a metà gamba e l’eco nel frigo), mi sono ritrovata sola con me stessa ed le mie riflessioni esistenziali, con le quali vi tedierò ben bene a breve.
Per cui mi sono concessa ripetute passeggiate nei vicoli di Genova, porto antico, mare e tanto sole (che nelle ultime settimane avevo quasi dimenticato), finchè oggi ho fatto quanto di più poetico una musicista possa fare: dipingere!

Detto così sembra che io una volta riposto il violoncello mi diletti nell’esprimere me stessa con colori e pennelli, e proietti sulla tela sensazioni e stati d’animo difficilmente descrivibili a parole.

Invece ho dipinto mensole. Sì, avete capito bene. Dovete sapere infatti che, a dispetto della mia totale mancanza di manualità, mi diletto in lavori di “fai da te”, che nel mio caso diventa spesso “fallo tu”, quando il lavoro inizia a non venire e mio marito si vede costretto a terminarlo al mio posto…

Comunque, ho messo su 2 cd di fila dei Pearl Jam, che non sentivo da parecchio tempo, e mi sono messa a spennellare di bianco ripiani e staffe, con mano sicura e decisa, che quasi sembravo la tipa di “Paint your life” su Real Time.
Avevo dimenticato quanto potesse essere rilassante e stordente l’odore della vernice fresca…e quanto potesse essere più diretto e conciso il linguaggio della musica rock rispetto all’opera. Insomma, il dolore ed il disagio esistenziale vengono fuori meglio in tre minuti di “Jeremy” che in 3 ore e mezza di Aida. Ma questa è un’altra storia.

Comunque, mensole quasi finite. Ora non resta che attendere l’asciugatura, operazione che a Paint your life avviene in 15 minuti, mentre a casa mia ci vogliono minimo 3 giorni…più altri 7 per togliere l’odore da casa.

Per il futuro sarà meglio che impari a fare l’uncinetto.

Comments
  1. Anonymous | Rispondi
    • Paola Siragna | Rispondi

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